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domenica 1 dicembre 2019

della figura di Domenico Boffo, nonno di Felice Boffo capostipite di Cà Rainati

Nel 1808 aveva dimora nel Colmello (Contrada) di Sopra Castello a San Zenone. Ciò è riportato nell'atto di nascita del figlio Felice.
La via Sopracastello esiste tuttora e si raggiunge facilmente dal centro di S. Zenone (distanza 1,4 km) lungo la strada pedemontana in direzione nord, accanto a Villa Albrizzi o degli Armeni (già Albrizzi Marini).
Difficile argomentare se a quel tempo la posizione collinare era preferita dal popolo comune rispetto la zona pianeggiante, sicuramente i (pochi) nobili e ricchi costruivano le loro dimore in zone sopraelevate.
Notiamo altresì dagli atti che Domenico era letterato, cioè sapeva leggere e scrivere e poneva la propria firma quando veniva chiamato in causa in veste di testimone. A quel tempo e siamo intorno al 1770 imparare a scrivere era privilegio di pochissimi. Pensiamo che cento anni dopo nel 1871 in provincia di Vicenza la percentuale di analfabeti era del 68% con netta prevalenza di donne.
Qui alcune sue firme, sicuramente due sono somiglianti tra loro.

Possiamo dire che era nato nell'anno 1764 oppure 1765, Da quattro documenti che abbiamo trovato, due atti di nascita dei propri figli, un atto di morte della nipote, e un atto di matrimonio di due compaesani, abbiamo quattro diverse età di Domenico.
Gli stessi documenti lo indicano per tre volte "villico" e per una volta "campanaio" cioè campanaro.
Non sappiamo se Domenico fosse possidente (della propria terra) o bracciante, ma sicuramente tentò di migliorare negli anni la sua condizione economica. E probabilmente ci riuscì. Possiamo di certo affermare che il nipote Felice nato nel 1844 (ns capostipite) aveva il possesso delle proprie terre.
Da ultimo vediamo quali mestieri svolgevano i testimoni negli atti di nascita di alcuni suoi figli e nell'atto di matrimonio della figlia Maria Maddalena: falegname-calzolaio-villico-cursore (messo comunale)-orefice-domestico.
A nostro parere una significativa dimostrazione della sua capacità di relazione con persone di ceto "medio".

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